I peli possono essere distinti in tre gruppi: la lanugo, costituita da peli soffici, di lunghezza media (2-5 mm.), incolori e privi di midolla, distribuiti su tutta la superficie corporea del feto; il vello ( peli di lunghezza <2 mm, incolori e amedullati ), che sostituisce la lanugo nel primo mese di vita; ed i peli terminali, che sono lunghi (> 5mm. ), spessi, colorati e medullati. Questi ultimi costituiscono le ciglia, le sopracciglia, la barba, i capelli, i peli pubici e ascellari, ecc. Nella donna la presenza di peli terminali con distribuzione di tipo maschile è definita irsutismo, cioè l’eccessiva crescita di peli terminali in sedi dove essi sono normalmente assenti. L’irsutismo è presente nel 5-15% della popolazione femminile in età fertile. La presenza di un’elevata quantità di androgeni plasmatici o una loro eccessiva attivazione a livello del follicolo pilifero comporta la trasformazione del vello in pelo terminale. La soppressione della sintesi androgenica a livello ovario e/o surrenalico si ottiene tramite i contraccettivi orali, gli analoghi dell’ormone di rilascio delle gonadotropine e gli ipoglicemizzanti orali. L’inibizione periferica degli androgeni è possibile mediante l’uso del flutamide, spironolattone, ciproterone acetato e finasteride. Infine, poiché la terapia ormonale produce un assottigliamento e una depigmentazione dei peli ma non modifica la terminalizzazione del vello, la rimozione totale dei peli terminali può essere ottenuta solo tramite metodi meccanici quali l’elettrodepilazione e la fototermolisi